Comunicare senza barriere: l’accessibilità nella Pubblica Amministrazione

Certe storie si raccontano in silenzio. Si nascondono nei piccoli gesti quotidiani, nelle difficoltà che non si vedono, nei “non posso” che diventano “se solo potessi”. Ma ieri, nel cuore di Bologna, quelle storie hanno trovato voce.

Al Cinema Modernissimo, con l’evento Comunicare senza barriere: l’accessibilità digitale nella pubblica amministrazione, il sipario si è alzato su una realtà troppo spesso trascurata: l’accessibilità digitale come diritto, come necessità, come gesto di rispetto verso tutte le persone.

Comunicare senza barriere Bologna

Ad aprire le danze è stato AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale. Un videomessaggio asciutto ma potente: questo è un progetto pilota a livello nazionale, un primo passo verso un’amministrazione pubblica che non lascia indietro nessuno. Le tecnologie digitali possono unire, ma solo se progettate per essere accessibili a tutti.

Poi è stato il turno di Marina Ghiotti, Innovazione Digitale della Città Metropolitana di Bologna. Niente discorsi teorici: ha portato esempi concreti, consigli pratici su come scrivere testi istituzionali inclusivi, su come creare documenti accessibili davvero. Ma soprattutto ha raccontato il prima e il dopo della formazione ricevuta da ASPHI: “Abbiamo ascoltato storie vere di colleghi con disabilità. Abbiamo capito quanto poco conoscevamo di loro. E quanto possiamo cambiare, semplicemente facendo attenzione.”

Poco dopo, Stefano Mineo, Direttore Innovazione Digitale del Comune di Bologna, ha restituito il senso del percorso. Questo progetto, ha detto, non è solo un obbligo normativo. È una scelta culturale. È l’idea che ogni cittadino – ogni persona – meriti di accedere all’informazione, ai servizi, alla partecipazione.

Cinema Modernissimo Bologna

A quel punto, le parole hanno lasciato il posto alle emozioni.

Matteo Bortolotti, story editor, ha raccolto e trasformato le esperienze di persone con disabilità in storie toccanti, piene di metafore e umanità. Vite normali che diventano storie di vincitori, di chi ogni giorno supera piccoli ostacoli invisibili. Il suo messaggio ha colpito tutti: “Siate gentili, sempre. Perché non sapete la storia di chi avete davanti.”

E poi ancora ASPHI, con la sua testimonianza preziosa: formare i dipendenti pubblici non è solo trasmettere nozioni. È accendere consapevolezza. È insegnare che ogni documento può essere un ponte, oppure un muro. Sta a noi scegliere cosa costruire.

Nel racconto collettivo della mattinata c’eravamo anche noi di Ambito S.r.l., presenti come spettatori e fornitori esterni. Abbiamo ascoltato con attenzione, riconoscendo il valore di un impegno che sentiamo nostro: anche noi abbiamo avviato un progetto per migliorare l’accessibilità del portale WebSIT, dedicato alla gestione della numerazione civica nei comuni dell’area metropolitana.
Un’iniziativa che si inserisce nella Misura 1.4.2 del PNRR, con un obiettivo condiviso: rendere i servizi digitali sempre più inclusivi e accessibili a tutti.

E così, tra dati, storie, volti e silenzi, Bologna ha lanciato un messaggio forte: l’accessibilità non è una funzione da attivare. È uno sguardo sul mondo, un modo di essere, una responsabilità condivisa.